Inpgi: siamo alla resa dei conti

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147 milioni di euro di passivo.

Il bilancio presentato in Consiglio generale dell’Inpgi il 18 aprile scorso non lascia adito a molti dubbi sulle condizioni in cui versa il nostro istituto di categoria.
Con l’aggettivo “nostro” vogliamo sottolineare l’appartenenza dell’istituto ai giornalisti, un presidio della autonomia professionale che la categoria è stata in grado di costruire nel corso del tempo.
Tuttavia il richiamo al ruolo strategico che ricopre Inpgi non può essere il mantello sotto cui nascondere un po’ di polvere.

Siamo al terzo bilancio in profondo rosso.

Il dato 2018 sopravanza i bilanci molto pesanti in perdita 2016 e 2017.
I risultati della tardiva riforma delle pensioni e del passaggio al contributivo in questo momento non incidono sulla gobba pensionistica.

Con questo passo entro il 2027 si brucerà il patrimonio prima che si colgano gli effetti positivi del sistema contributivo.
La vendita degli immobili non ha lasciato nelle casse dell’Istituto i milioni di euro necessari per colmare il disavanzo con risultati al di sotto delle attese.

Anche l’apertura ai comunicatori arriva all’ultimo metro possibile senza che questa necessaria apertura sia passata da un confronto largo e condiviso all’interno della categoria. Sui comunicatori il ragionamento dovrebbe essere più complessivo ed esteso a iniziare dalla riforma dell’Ordine dei giornalisti.

Inoltre nessun futuro è possibile per l’istituto senza portare nell’area del contratto nazionale, e quindi nell’Inpgi 1, migliaia di colleghi oggi inquadrati come autonomi o parasubordinati ma di fatto dipendenti mascherati. Qui bisognerebbe usare la leva delle ispezioni senza guardare in faccia a nessuno, con trattamenti differenziati a seconda delle aziende editoriali.

Riconosciamo comunque all’attuale dirigenza guidata dalla Presidente Macelloni e dalla direttrice generale Iorio una cura dei bilanci attenta e puntuale e una gestione delle varie voci tesa a non esasperare il passivo. La gestione contabile garantita dai vertici ci sembra inattaccabile.
Leggerete le note dei consiglieri che si riconoscono in Informazione@futuro Elena Polidori e Cristiano Fantauzzi.

Polidori si è astenuta e Fantauzzi ha votato a favore. Le ragioni sono chiaramente esposte nelle loro note.

di Lazzaro Pappagallo

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