di Simona Fossati, Corrado Chiominto, Marco Lo Conte, Tiziana Stella
Nell’augurarti il meglio per il 2022 ti vogliamo parlare delle cose positive che abbiamo realizzato in quest’ultimo anno, prima di snocciolare qualche nota dolente e di raccontarti cosa abbiamo in programma per il 2022.
In particolare ci siamo occupati di riassestare la parte finanziaria. Il 2021 si avvia a chiudere con performance soddisfacenti: i dati (ancora provvisori, ma attendibili) indicano per il comparto Medio Termine (ex prudente) un rendimento netto del 2,92% mentre per il comparto Lungo Termine (ex Mix) un rendimento netto del 6,4%. Entrambi i comparti hanno fatto meglio del benchmark.
Diciamo che la cura e l’attenzione per i dettagli della gestione finanziaria sta dando i suoi frutti. Anche per questo abbiamo avviato un importante piano di investimento nell’economia reale, che ci permetterà a regime di affidare circa un decimo del nostro portafoglio a società che investono in infrastrutture e imprese italiane.
Come molti avranno notato, lo scorso anno abbiamo completato la rimodulazione dei comparti, introducendo quello a Breve Termine, cui indirizzare chi ha un basso profilo di rischio e vicini alla pensione. Ma soprattutto abbiamo introdotto il life cycle, ossia un meccanismo di adeguamento automatico di adesione ai comparti di investimento, in base all’età anagrafica e alla relativa distanza rispetto al traguardo del pensionamento. Abbiamo inoltre deciso di dar mandato ai nostri gestori di investire secondo criteri di sostenibilità ambientale, sociale e di governance: una decisione doverosa per chi come noi richiama gli altri al rispetto dei principi di trasparenza, di rispetto del lavoro, alla visione di lungo termine.
Ma soprattutto stiamo per arrivare a meta con l’allargamento della platea degli aderenti ai colleghi non contrattualizzati ma iscritti all’Ordine dei giornalisti e all’Inpgi2: spesso i soggetti più deboli della nostra categoria, che producono una fetta rilevante del lavoro editoriale con stipendi tra il basso e il bassissimo e che sudano sette camicie per farsi pagare dagli editori in tempi accettabili. Nonostante le meline degli editori ce la stiamo facendo, a vantaggio di una categoria che ha bisogno di certezze: il Fondo pensione dei giornalisti ha la possibilità di metterle a disposizione di tutti.
Avremmo voluto raccontarvi solo i successi e i progetti realizzati. Invece dobbiamo parlarvi anche di qualche stonatura. Quelle dei rappresentanti degli editori. La consiliatura che sta per finire è stata contrassegnata da una serie di forzature, spese inutili ed eccessive, inefficienze: dall’imposizione della società di comunicazione (395 follower in un anno su Twitter, 153 su Facebook), fino ai necessari interventi di diversi organi del Fondo rispetto alla scarsa operatività del direttore (che – è bene sottolinearlo – è stato imposto ai giornalisti dagli editori), molto impegnato dal punto di vista professionale e davvero poco presente nell’operatività del Fondo (dopo sei mesi ancora attendiamo la piattaforma digitale del nuovo service amministrativo).
A inizio aprile si svolgeranno le elezioni tra gli iscritti per eleggere i sei rappresentanti dei giornalisti nel Consiglio d’Amministrazione e a breve vi coinvolgeremo nella raccolta delle firme. La prossima consiliatura sarà guidata da un giornalista e questo è di per sé una garanzia necessaria, ma non sufficiente, per gestire il Fondo nell’unico interesse dei giornalisti: avremo bisogno di tutti voi per portare la competenza e l’autorevolezza dei colleghi migliori nelle stanze dove si decide. Sarà un 2022 impegnativo ma ricco di soddisfazioni: viviamolo insieme.
Buon Anno