Garante Usigrai si dimette: non avalla pasticci sul prossimo congresso 

Di Claudio Pappaianni

Caro Segretario,
mi spiace non essere lì a Sacrofano ma, come ti ho anticipato telefonicamente, seri problemi familiari mi hanno impedito di partecipare a questa assemblea.

Ti confesso che, anche se a distanza, ho seguito un po’ l’andamento della prima giornata e sperato fino alla fine che la ragione prevalesse sull’interesse di bottega nella difesa della “nostra casa comune”, come ami ripetere da qualche settimana: mi ero illuso. Dalle agenzie e oggi dai quotidiani apprendo che con toni trionfalistici si annuncia la “convocazione del congresso che ha al primo punto le modifiche statutarie”.

Peccato che quelle modifiche si limitino solo all’introduzione della figura del Tesoriere che va, né più né meno, a sostituire una figura già esistente, quella del Segretario amministrativo: non è un caso che questi sia parte lesa nel procedimento penale sull’ammanco. Dunque, un congresso statutario per “cambiar tutto per non cambiare nulla”. Un’occasione che ritengo sprecata: si poteva e si doveva intervenire per cambiare in profondità lo statuto, che non può più ignorare la nascita di un primo nuovo sindacato.

Ho provato negli ultimi otto mesi a spiegarlo nelle sedi opportune: è inaccettabile che abbiano diritto di voto al congresso del nostro sindacato gli iscritti ad altra organizzazione, ancor più se un sindacato in aperto conflitto quotidiano con il nostro. Non esiste in alcun movimento al mondo. Iscritti Unirai avranno la possibilità di votare al nostro congresso e gli pagheremo pure viaggio, vitto e alloggio coi soldi versati dai nostri iscritti, l’altra parte lesa nel procedimento penale in corso.

Per tutta risposta nelle ultime riunioni mi son dovuto sorbire anche l’accusa di voler favorire la nuova organizzazione: una teoria bizzarra, visto che siete voi quelli che gli state garantendo il diritto di voto al Congresso Usigrai, oltre a ricordarvi che ostracizzare l’opposizione sia una tipica pratica di quei regimi che a parole, sui comunicati, dite di voler contrastare.


In coerenza con quanto sostenuto in questi mesi, comprenderai che non posso fare da Garante a un congresso del quale non condivido i fini e a questo punto anche parte delle regole: per questo rassegno da subito le mie dimissioni da quel ruolo, valutando anche la possibilità di non rinnovare la mia iscrizione a Usigrai. Fatevi pure il vostro congresso ma non in mio nome.

Distinti saluti
Claudio Pappaianni

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